Qualche giorno fa avevo scritto a Carlo Lucarelli a proposito della Mondadori, la casa editrice per cui scrive, chiedendogli se non era il caso, visto l'ultima legge ad aziendam del Governo, di lasciarla.
Lucarelli , che è una persona seria, mi ha risposto.
Non condivido la sua opinione perchè ritengo sia arrivato il momento di fare qualcosa di concreto.
Qui di seguito il testo della e-mail di Lucarelli:
ti ringrazio per avermi scritto, condivido la tua indignazione per l’ennesima legge-porcata contro la quale, come per tutte le altre, non mi risparmierò dall’esprimere il mio dissenso e la mia rabbia, ma non farò quello che mi chiedi, e ti dico perché.
Non voglio lasciare un patrimonio di cultura, di civiltà e di democrazia come è il catalogo Einaudi e in gran parte anche Mondadori nelle mani di quello che anch’io considero una delle grandi sciagure di questo paese.
Il mio posto dentro quella storia non è suo, e io intendo difenderlo con tutte le mie forze, e finché potrò scrivere al meglio e in piena libertà e sarò in compagnia di gente che si riconosce in quei valori (autori, editor e lavoratori a vario titolo) io resisterò assieme a loro.
Rispetto tutte le posizioni individuali di chi intenda fare una scelta diversa, ma andarmene, come mi chiedi, per me sarebbe solo una fuga, un gesto facile, buono far bella figura e a farsi pagare meglio da un’altra parte, ma inutile, incoerente e per di più dannoso.
Ti ringrazio ancora per avermi scritto, spero che potrai ricominciare a leggermi quando questa situazione si sarà risolta, magari anche grazie a quei nostri libri, e ti saluto con affetto.
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